Molibdeno

Il Molibdeno (il nome deriva dalla parola greca «molybdos» che significa piombo, a causa della vecchia confusione esistente tra ogni minerale nero e tenero utilizzabile per la scrittura e il piombo) è un elemento metallico di colore grigio-argenteo lucente e, in forma pura, è abbastanza tenero. E’ piuttosto raro e si può trovare, in piccole concentrazioni, nei minerali come la wulfenite, la powellite e soprattutto la molibdenite. Esistono però anche miniere di molibdeno metallico negli USA. A temperatura ambiente il metallo è resistente all’attacco atmosferico e non reagisce con gli acidi. In presenza di ossidanti come KNO₃ e KClO₃ viene rapidamente attaccato dagli alcali fusi con formazione delle specie MnO₄^-2. Il metallo viene impiegato nella produzione di leghe metalliche e acciai che richiedono una elevata durezza e resistenza alle alte temperature. Per le sue caratteristiche il molibdeno è usato nell’industria aerospaziale, nei filamenti e nelle protesi dentarie ed inoltre è un efficiente catalizzatore in alcuni processi di rimozione dello zolfo dal petrolio e dai suoi derivati. I pigmenti a base di molibdeno hanno colori che variano tra il giallo intenso e l'arancione vivo e vengono usati nelle vernici, negli inchiostri e nei manufatti di plastica e di gomma. Il molibdeno è essenziale per tutte le specie ma, come per gli altri oligometalli, quello che è essenziale in quantità molto piccole diventa altamente tossico in dosi maggiori. Esperimenti su animali hanno indicato che troppo molibdeno causa deformità fetali e sono state riportate evidenze di disfunzione al fegato e di gotta sull’uomo.