1  
H 2
LI Be
Na Mg
K Ca
Rb Sr
Cs Ba
Fr Ra
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn
Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd
La-Lu Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg
Ac-Lr Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn
          18
13 14 15 16 17 He
B C N O F Ne
AL Si P S Cl Ar
Ga Ge As Se Br Kr
In Sn Sb Te I Xe
Tl Pb Bi Po At Rn


Simbolo dell’elemento: Sb
Numero atomico: 51
Config. elettronica: [Kr] 4d105s25p3
Isotopi naturali: 121Sb, 123Sb
Massa atomica: 121.75 uma
Densita: 6.69 g cm-3 (0°C, 1atm)
Punto di fusione: 631°C
Punto di ebollizione: 1587°C
Elettronegativita: 2.05

Antimonio cristallino

Antimonio

L' Antimonio (il nome deriva dall’arabo «al-ithmid» a sua volta dal latino «stibium» da cui il simbolo Sb, ad indicare una polvere usata in cosmesi, la stibnite, cioè il trisolfuro di antimonio) è un elemento metalloide. Esso si presenta in diverse forme allotropiche: polveri gialla e nera, instabili, e bianco-argentea metallica, la più comune e più stabile, anche se molto fragile. Presenta bassa conducibilità termica ed elettrica e sublima a temperature relativamente basse. Non viene attaccato dall’aria a temperatura ambiente, ma brucia con una fiamma brillante se riscaldato, formando fumi bianchi di ossidi. Reagisce inoltre con acidi ossidanti e con alogeni. Si rinviene in natura anche in forma elementare ma soprattutto nella stibnite e in altri minerali. L’antimonio trova impiego come agente antifiamma, nell’industria delle vernici, degli smalti, di gomme e ceramiche. L’antimonio viene impiegato in molte leghe metalliche e nell'industria dei semiconduttori, per la fabbricazione di diodi, sensori infrarossi e dispositivi ottici. Analogamente all’arsenico, anche l’antimonio ed i suoi composti sono molto tossici, con sintomi di avvelenamento analoghi a quello provocato dall’arsenico: piccole dosi provocano mal di testa, confusione e depressione, mentre dosi più elevate portano a violenti attacchi di vomito fino alla morte in pochi giorni.