1  
H 2
LI Be
Na Mg
K Ca
Rb Sr
Cs Ba
Fr Ra
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn
Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd
La-Lu Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg
Ac-Lr Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn
          18
13 14 15 16 17 He
B C N O F Ne
AL Si P S Cl Ar
Ga Ge As Se Br Kr
In Sn Sb Te I Xe
Tl Pb Bi Po At Rn


Simbolo dell’elemento: Lu
Numero atomico: 71
Config. elettronica: [Xe] 4f145d16s2
Isotopi naturali: 175Lu, 176Lu
Massa atomica: 174.97 uma
Densita: 9.84 g cm-3 (0°C, 1atm)
Punto di fusione: 1663°C
Punto di ebollizione: 3393°C
Elettronegativita: 1.2

Due frammenti di lutezio

Lutezio

L'Lutezio (il nome venne attribuito in onore della Francia ed in particolare della sua capitale, infatti «Lutetia Parisorum» era l’antico nome latino di Parigi) è un elemento metallico. Il lutezio è l’ultimo dei lantanidi in quanto completa il guscio di orbitali 4f con 14 elettroni. Il lutezio è anche il più duro e denso dei lantanidi. Presenta una superficie bianco argentea e una reattività relativamente bassa. Il lutezio reagisce solo molto lentamente in acqua e risulta essere piuttosto stabile all’aria. Il lutezio non è presente in natura in forma elementare, si trova invece in quasi tutti i tipici minerali in cui sono presenti i lantanidi. Con un abbondanza sulla crosta terrestre stimata intorno ad 1 ppm, è tra i lantanidi più rari. Il lutezio presenta una grande similitudine chimica con l’itterbio da cui è molto difficile separarlo. Georges Urbain dovette condurre ben 15000 cristallizzazioni frazionate per riuscire ad ottenere il lutezio in forma pura. Tale elemento è anche molto costoso e questo ne limita le applicazioni. È stato usato come catalizzatore nell’industria petrolchimica. Eventuali effetti di tossicità del lutezio non sono noti.