1  
H 2
LI Be
Na Mg
K Ca
Rb Sr
Cs Ba
Fr Ra
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn
Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd
La-Lu Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg
Ac-Lr Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn
          18
13 14 15 16 17 He
B C N O F Ne
AL Si P S Cl Ar
Ga Ge As Se Br Kr
In Sn Sb Te I Xe
Tl Pb Bi Po At Rn


Simbolo dell’elemento: Ag
Numero atomico: 47
Config. elettronica: [Kr] 4d105s1
Isotopi naturali: 107Ag, 109Ag
Massa atomica: 107.85 uma
Densita: 10.49 g cm-3 (0°C, 1atm)
Punto di fusione: 962°C
Punto di ebollizione: 2162°C
Elettronegativita: 1.93

Cristalli di argento ottenuti per via elettrolitica

Argento

L' Argento (il nome deriva dal latino «argentum» a sua volta derivato dal greco «argos» che significa lucente o bianco) è un elemento metallico, molto duttile e malleabile e, quando è puro, ha una brillante lucentezza metallica bianca. L’argento è un metallo noto sin dall’antichità, dove veniva impiegato come moneta. La sua abbondanza sulla crosta terrestre è di 0.08 ppm ed è ampiamente distribuito sotto forma di solfuri minerali (il più importante è la galena di argento). Il metallo è stabile in acqua e in presenza di ossigeno, ma viene attaccato dai composti dello zolfo presenti nell’aria per formare uno strato nero di solfuro di argento. Reagisce inoltre in presenza di acido solforico e acido nitrico. L'impiego principale dell'argento è come metallo prezioso per la gioielleria e argenteria. I suoi alogenuri, e specialmente il cloruro di argento, venivano ampiamente usati in fotografia. L'argento è usato anche in leghe dentali, leghe di saldatura, contatti elettrici, batterie, vernici e come catalizzatore in molte reazioni di ossidazione. L'argento non ha alcun ruolo negli equilibri biologici degli esseri umani. Sebbene abbia un effetto germicida e battericida (esistono in commercio pastiglie agli ioni d'argento utilizzate per la disinfezione dell'acqua) gli effetti dei suoi composti sulla salute umana possono essere molto pericolosi. I composti dell'argento possono essere assorbiti nel sistema circolatorio e possono depositarsi in diversi tessuti dell'organismo arrecando danni ai reni, all'apparato visivo, ai polmoni, al fegato, al cervello e provocando anemia e argiria.