1  
H 2
LI Be
Na Mg
K Ca
Rb Sr
Cs Ba
Fr Ra
3 4 5 6 7 8 9 10 11 12
Sc Ti V Cr Mn Fe Co Ni Cu Zn
Y Zr Nb Mo Tc Ru Rh Pd Ag Cd
La-Lu Hf Ta W Re Os Ir Pt Au Hg
Ac-Lr Rf Db Sg Bh Hs Mt Ds Rg Cn
          18
13 14 15 16 17 He
B C N O F Ne
AL Si P S Cl Ar
Ga Ge As Se Br Kr
In Sn Sb Te I Xe
Tl Pb Bi Po At Rn


Simbolo dell’elemento: Sn
Numero atomico: 50
Config. elettronica: [Kr] 4d105s25p5
Isotopi naturali: 112Sn, 114Sn, 115Sn,116Sn, 117Sn, 118Sn, 119Sn, 120Sn, 122Sn, 124Sn
Massa atomica: 118.71 uma
Densita: 7.31 g cm-3 (0°C, 1atm)
Punto di fusione: 232°C
Punto di ebollizione: 2602°C
Elettronegativita: 1.96

Stagno bianco parzialmente convertito in stagno grigio a -38°C

Stagno


Peste dello stagno
Lo stagno presenta due stati allotropici chiamati “stagno bianco” e “stagno grigio”. Lo stagno bianco è più stabile a temperature superiori ai 13 °C, mentre lo stagno grigio è più stabile a temperature inferiori ai 13 °C. Quando un campione di stagno bianco viene posto a bassa temperatura, inizia un lento processo di conversione dello stagno bianco in stagno grigio, più stabile a basse temperature. Il filmato mostra un blocchetto di stagno bianco posto a – 38 °C, che nel giro di 24 ore si converte completamente in stagno grigio. Il filmato è stato accelerato, infatti un secondo corrisponde a circa un’ora di ripresa. Si può notare che la conversione inizia da un punto estremo del lingotto di stagno bianco e poi si propaga in tutto il campione. Infatti in tale punto era stato inserito qualche granulo microscopico di stagno grigio, destinato a favorire l’innesco del processo di conversione (una elevata purezza dello stagno bianco può rallentare notevolmente la conversione). Oltre al cambiamento di colore si osserva anche una espansione ed una conseguente frammentazione: tale fenomeno è dovuto alla diversa struttura microscopica delle due forme, infatti lo stagno grigio presenta una distanza interatomica maggiore rispetto a quella dello stagno bianco.